Game of Thrones – Ma questo sui libri era diverso!

Sono innumerevoli le differenze tra la serie tv Game of Thrones dell’HBO ed il libro scritto di George RR Martin Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Il mondo di Westeros è vasto e ricco di sfumature e anche Martin stesso spesso fatica a stare dietro ad ogni dettaglio. La televisione è un mezzo di diffusione completamente differente rispetto alla carta stampata e man a mano che lo show prosegue le differenze con il libro diventano più evidenti e necessarie.
Qui troverete una lista delle differenze più grandi.

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Perdita e guadagno di punti di vista.

I libri delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco vedono come narratori una vasta quantità di personaggi; nel primo libro il punto di vista era della quasi totalità dei componenti della famiglia Stark (Ned, Catelyn, Arya, Sansa, Bran e Jon Snow) più altri due: Daeneryn Targaryen e Tyrion Lannister. Ogni capitolo prende il titolo del nome del personaggio POV, e la storia avanza attraverso i loro occhi. Quindi nel primo libro A Game of Thrones (che, ricordiamo, in Italia è uscito in prima edizione subbiviso in due libri distinti: Il Trono di Spade e Il Grande Inverno) i lettori vivono l’incarcerazione di Ned secondo la sua prospettiva, ma sua figlia Arya ci dà lo scorcio della sua decapitazione. Man a mano che il mondo di Westeros si ingrandisce, aumentano anche i punti di vista:  A Storm Of Swords (Il Regno dei Lupi, La Regina dei Draghi) introduce il punto di vista di Jaime; A Clash Of Kings (Tempesta di Spade, I Fiumi della Guerra, Il portale delle tenebre) introduce quello di Davos Seaworth [ n.d.t nella fonte hanno confuso questo passaggio, come ci hanno fatto notare e come ci siamo resi conto noi stessi successivamente, il POV di Davos Seaworth viene introdotto nel secondo libro mentre quello di Jaime nel terzo ]. Gli altri libri includono capitoli dal punto di vista di personaggi che sono stati visti solo attraverso gli occhi di altri, comprese Cersei Lannister e Brienne di Tarth.
Sebbene Game of Thrones, la serie, abbia molti più monologhi se paragonata ad altri drama, non può usare il punto di vista dei vari personaggi per creare un mondo multidimensionale così come viene fatto nei libri, quindi i personaggi POV avranno molte meno sfumature rispetto alle loro controparti cartacee. Nel tentativo di inquadrare i personaggi nel minor tempo possibile, alcuni momenti chiave nel percorso decisionale e le rispettive motivazioni sono cambiate. Nel tentativo di inquadrare Catelyn come figura materna e Ned come uomo d’onore, nel pilot vediamo Ned che decide di andare ad Approdo del Re mentre Catelyn prova a convincerlo a non andare. Nei libri avviene il contrario: Catelyn si dimostra più spietata e Ned più come uomo di famiglia. Inevitabilmente qualcosa si perde nella trasposizione. Ma al contrario lo show può offrire un approfondimento di quei personaggi che nel libro sono più marginali; Cercei Lannister, che non ha capitoli POV fino al quarto libro, ha molte scene personali nella prima stagione di Game of Thrones. Allo stesso modo lo show ha reso affascinanti personaggi come Robb Stark, Tywin Lannister e Ser Jorah Mormont.

Personaggi Originali

Sebbene ci siano già centinaia di personaggi da ricreare da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, la serie tv ci introduce una certa quantità di personaggi originali. Questi personaggi hanno spesso confuso i lettori, che molto spesso si sono trovati a speculare su quale funzione avesse un nuovo personaggio all’interno della narrazione. In alcuni casi servono a rendere più efficiente la storia di personaggi secondari nel libro, come fu il caso di Ros e le sue tragiche disavventure ad Approdo del Re. In altri casi, sono necessari data l’assenza di tale personaggio, come dimostrato con l’introduzione di Locke (che ha tagliato la mano di Jaime dopo che Vago Hoat venne eliminato dalla serie). Nel caso di Talisa, invece, gli sceneggiatori hanno scelto di impostare la storia di Robb con un’impronta più romantica, confondendo i fan e portandoli ad elaborare teorie cospiratorie per capire come mai fosse fatto questo cambiamento. In definitiva la risposta era che gli scrittori volevano narrare la loro storia, tendenza che si mantiene visto che la storia prosegue e vengono introdotti personaggi originali per ragioni differenti.

L’età degli Stark e di Daenerys Targaryen

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Tra tutti i cambiamenti che Game of Thrones ha apportato al materiale di base, quella di aggiungere qualche anno ai protagonisti più giovani della serie è di certo la scelta che più sensata. All’inizio dei libri i ragazzi hanno la seguente età: Robb e Jon hanno 14 anni, Sansa 11; Arya 9, Bran 7 e Daenerys 13. Nei libri la giovane età dei personaggi serve a renderli più vulnerabili e a creare un ambiente dove la giovane età non offra una speciale protezione a nessuno. L’eta è anche facile da dimenticare, cosa che viene in aiuto durante le scene violente all’interno del libro o altre scene sessuali molto esplicite. L’adattamento visivo richiede alcuni aggiustamenti e quindi i protagonisti più piccoli acquistano qualche anno in più. Sebbene gli attori che interpretano Robb, Jon, Sansa ed altri sono comunque giovani, sono decisamente più grandi delle loro controparti cartacee e ciò mantiene il senso di vulnerabilità e disperazione ma comunque alleggerisce il potenziale senso di disgusto.

Belwas il Forte

Su ampia scala, Game of Thrones sembra una parata di orribile violenze e deprimenti dipartite, ma lo show si assicura di essere altrettanto divertente. Quasi ogni storyline presenta un sottile umorismo alla base: le movenze da ninja di Arya sulle terre dei Fiumi, l’ingenuità di Sam Tarly alla Barriera, o l’omaccione dal nome buffo che trasporta Bran. L’unica eccezione? Le avventure super serie di Dany al di là del Mare Stretto. Nel libri il fattore “divertimento” viene fornito da un guerriero di nome Belwas il Forte, che entra nella fazione di Dany a fine del secondo libro. Belwas è grosso, diretto e guidato dal suo appetito, può essere definito una sorta di Homer Simpson medievale, ma non ha mansioni così importanti da essere insostituibile. La sua mancata presenza nello show non è una sorpresa, ma di certo una delusione.

Le visioni di Dany nella Casa degli Eterni

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Molti dei cambiamenti che intercorrono tra le pagine e lo schermo derivano dal fatto che ciò che può essere ambiguo su carta, nella trasposizione perderebbe questo suo tratto al punto da fornire informazioni troppo esplicative sul futuro. Le visioni di Dany nella Casa degli Eterni nel libro edizione italiana La Regina dei Draghi è una sequenza di scene ampliamente discussa dai fan, che si chiedevano quanto rivelasse sul seguito della saga (ci sono momenti della visione che anticipano eventi significanti apparsi nel libro successivo ed oltre). Ma riportare sullo schermo di pari passo ciò che avviene nella Casa degli Eterni avrebbe rivelato troppo a coloro che non hanno letto i libri. Invece Game of Thrones ha optato per alcune immagini inquietanti ed ambigue, come la sala del trono completamente bruciata, simbolo di una battaglia imminente, seguito dal defunto marito, Khal Drogo, che la tentava con la proposta di rimanere insieme per sempre.

“Ridatemi i miei draghi”

Sebbene Daenerys sia uno dei personaggi dei libri più importanti, la sua storyline è anche quella dal ritmo più irregolare, la cui trama è più inconsistente nella seconda stagione rispetto alla prima. Di conseguenza gli sceneggiatori hanno cercato di creare dei cliffhanger che rendessero più interessante – e meno strutturata – la sua trama, concentradosi sulle profezie e le conseguenze delle sue scelte. Il risultato è un’ancella morta (che sopravvive nei libri), alcuni dialoghi troppo elaborati ed una serie di profezie (diverse) che Dany non apprende attraverso una scelta consapevole ma in maniera inconscia mentre va a recuperare i draghi nella Casa degli Eterni. La storia di base ha lo stesso Punto A e Punto B del libro, ma ciò che vi è nel mezzo – e la memorabile frase “Ridatemi i miei draghi” – non è altro che una serie di tentativi di portare sullo schermo la storia di Martin. L’atteso risultato è che il khalasar di Dany è sempre stato nel background, i suoi Cavalieri di Sangue sono introvabili – parte per questioni logistiche di casting e produzione, in parte perchè non sono più così importanti ai fini della storia. Il telefilm ha corretto il tiro durante la stagione e questo è un problema che gli sceneggiatori dovranno affrontare ancora prima della conclusione della serie.

Misteri e Storie

Uno degli elementi più avvincenti di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono le usanze che vengono descritte, una vasta e complessa ragnatela di misteri inespressi, dettagli storici e profezie religiose. La prima stagione ci ha proposto un solo mistero, ma estremamente corposo: svelare il retaggio di Joffrey, Tommen e Myrcella Baratheon – e per estensione scoprire chi ha ucciso Jon Arryn. Ma questo non può competere, in quel fronte, con le miriadi di storie senza spiegazione dei libri. La serie ha fatto un buon lavoro nell’introdurre la storia passata dei personaggi e fatti storici dell’universo di Westeros, ma diverse cose si sono perse nella trasposizione. È improbabile che lo show trovi il modo di creare un alone di mistero proprio come accade nei libri: Jenny di Oldstone, Summerhall, Tansy e “Promettilo Ned“, saranno delle chicche riservate ai lettori. Ma Game of Thrones ha lavorato duramente per impiantare il seme del mistero ed è riuscito più volte a stupire il pubblico. Alcuni eventi sono andati inevitabilmente persi ma è impressionante ciò che è riuscito a fare lo show per trasmettere il più possibile ai telespettatori.

Harrenhal

Sia su Cronache del Ghiaccio e del Fuoco che su Game of Thrones, la permanenza di Arya ad Harrenhal ha una funzione formativa; dal momento in cui viene privata dalla protezione e dal supporto che riceveva prima, Arya impara alcune dure lezioni su quanto sia importante rimanere in vita ed il costo (e valore) della vendetta. Ma queste lezioni vengono impartite da mani diverse nel libro e nella serie. Su La Regina dei Draghi Arya passa il suo tempo nell’ombra del nemico che ha preso il castello ed usa “le tre morti” che le deve Jaqen H’ghar per fare fuori i suoi nemici. Quando si rende conto di sprecare la sua vendetta su uomini di poco conto, manipola Jaqen per farsi aiutare a liberare gli uomini del Nord dalle prigioni. Gli uomini riprendono Harrenhal e aspettano l’arrivo di Lord Roose Bolton. Arya diventa la coppiera di Bolton e nonostante egli la trattasse bene, i due non instaurano nessun particolare rapporto.
Enorme è il contrasto che si ha con la seconda stagione di Game of Thrones: Tywin Lannister arriva ad Harrenhal poco dopo l’arrivo di Arya e, riconosciuta la sua intelligenza, la rende sua coppiera. Nel corso di una manciata di scene, Tywin offre ad Arya una differente versione di figura paterna, una figura che sostituisce con la fredda logica e l’ambizione per il potere gli affetti umani. Si tratta di una brillante crescita per entrambi i personaggi. Rimpiazzando Tywin con Roose, lo show è riuscito sia a rendere Tywin una figura più stabile nella serie che a snellire la storia di Arya, trasformando quello che sarebbe stato un viaggio interno in qualcosa di più drammatico, se non brutale.

Tempistica

Lo show modifica la tempistica di alcuni eventi per una diversa serie di motivi. Game of Thrones ci presenta i suoi personaggi in un punto della storia piuttosto che un altro per rendere più efficace il loro impatto. Ciò è partcolarmente evidente con Jojen e Meera Reed, due personaggi che i fan dei libri hanno temuto non avrebbero fatto parte della serie quando non sono apparsi nella seconda stagione (i due fratelli sono molto importanti nella storia del giovane Bran ei libri corrispondenti mentre si trova a Grande Inverno). Quindi, mentre Bran e company sono diretti a Nord della Barriera, di punto in bianco appaiono Jojen e Meera e tutto ciò che avrebbero dovuto insegnargli nella seconda stagione, lo fanno nella terza.
Alla stessa maniera, c’è la storia di Theon Greyjoy con Ramsay Snow. In a Clash Of Kings, Ramsay unisce le forze con Theon Greyjoy solo per tradirlo quando le forze di Bolton liberano Grande Inverno. Nella seconda stagione della serie, Ramsey è alla testa dell’esercito e attacca l’assedio di Theon, e la sua tortura di Greyjoy (che avviene per la maggior parte fuori dalle pagine della saga fino agli ultimi libri) prende una buona parte della terza stagione. Gli esiti sono simili – Theon diventa un torturato rottame piagnucoloso chiamato Reek – ma la versione televisiva toglie molta della suspense e della sorpresa, scambiandole con la brutalità di Ramsey e il capovolgimento del ruolo di Theon. Cambiare la cronologia della storia aiuta a mantenere sulle spine anche i fedeli lettori di George RR Martin che non sempre si aspettano quello che accade.

I Frey

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Senza ombra di dubbio, la scena più memorabile di Game Of Thrones è quella del Red Wedding ed il pubblico sarà perdonato se non ricordava chi fossero i Frey e perchè sono così poco degni di fiducia. Nella serie l’ultima volta che si sono visti era a fine prima stagione, quando è stata negoziata l’alleanza con gli Stark ed il matrimonio. Nei libri, invece, l’alleanza non si limitava a quello ma prevedeva l’integrazione di alcuni Frey nell’esercito del Nord. Due giovani Frey, Big Walder e Little Walder vanno a Grande Inverno dove bullizzano Bran e Rickon Stark. Un altro Frey va con Roose Bolton e fornirà il primo indizio dell’alleanza Bolton-Frey quando urlerà “Siamo stati traditi!“ad Arya Stark. Infine, Ser Stevron Frey, erede di Lord Walder, è un fondamentale alleato di Robb Stark e degno della sua fiducia, fino a quando non muore per una ferita infetta. Catelyn crede che se Stevron fosse sopravvissuto avrebbe potuto salvaguardare il rapporto tra Stark e Frey, ma il nuovo leader dei Frey è molto meno affidabile. Perdere questi particolari non cambia assolutamente niente ma in termini di narrazione affievolisce i toni del Red Wedding. Nella serie, la mancanza di segnali che accennano alla cattiveria dei Frey rende il Red Wedding un evento del tutto inatteso ed un vero e proprio shock, dove un gruppo di visi sconosciuti distruggono i sogni dei buoni della situazione mentre nei libri il tradimento dei Frey è lento e inevitabile ed il successo sta nell’effetto sorpresa.

Combinazione di personaggi

Mentre alcuni cambiamenti nella trasposizione dal libro alla serie sono stati una comprensibile delusione o soltando una delusione, la capacità della serie di incorporare due personaggi in uno solo è qualcosa di notevole. Queste combinazioni servono per due ragioni: semplificano una storia troppo complessa e danno qualcosa in più da fare ai membri del cast. Il migliore esempio risale alla seconda stagione, quando Tyrion nomina Bronn capo della Guardia Cittadina. Nei libri la posizione fu data a un nuovo personaggio, un nobile cavaliere di nome Jacelyn Bywater, alleato di Tyrion prima di morire durante la Battaglia delle Acque Nere. Nel dare questo ruolo a Bronn il personaggio si è trovato con più cose da fare nella seconda stagione ed in più abbiamo potuto assistere alla bromance dei due personaggi.
Un altro esempio si può riscontrare nella terza stagione, quando Melisandre cattura Gendry, figlio bastardo di Re Robert, per dimostrare il potere del sangue reale. Nei libri Gendry rimane nei pressi delle Terre dei Fiumi mentre è un altro bastardo, Edric Storm, ad essere usato come pedina di Melisandre. Unendo questi due personaggi in uno solo (Gendry) lo show ha rafforzato le scene perchè ha permesso a Melisandre di interagire con Thoros di Myr e con Arya Stark ed in questo modo hanno umanizzato un personaggio difficile. Mettendo un personaggio così amato come Gendry in una situazione precaria, rischiando addirittura di essere sacrificato, le scene in cui Melisandre minaccia di utilizzarlo ed il consequenziale tentativo di Davos di liberarlo hanno un impatto maggiore.

Il Mastino, Sansa e Arya

Il rapporto del Mastino e Sansa è sempre stato uno dei preferiti dei fan lettori della saga, a tal punto da aver affibbiato loro un nome, la SanSan, con tanto di Tumblr tag. Comunque, nonostante tale rapporto venga trasposto anche su pellicola, la cancellazione di alcune scene chiave, compresa quella dove il Mastino racconta a Sansa del suo passato e due scene eliminate nella seconda stagione, minimizza la loro relazione se paragonata a quella dei libri. La serie ha impiegato più tempo ad esplorare il rapporto del Mastino e Arya, aggiungendo più sfumature rispetto a quelle presenti nei libri. Il risultato è di due sequenze di eventi molto simili, nelle quali emergono due relazioni diverse ma entrambe molto formative per Sandor come personaggio e sarà molto interessante vedere se la traiettoria del personaggio subirà alcune alterazioni da questi sottili cambiamenti.

Etnie

Un aspetto di Westeros che può essere facilmente sottovalutato, anche nei libri, sono le diverse etnie che accompagnano le molteplici pratiche religiose della storia. Sebbene i libri siano prevalentemente popolati da bianchi, è risaputo che gli Stark discendono dallo stesso ceppo dei bruti, i Primi Uomini, mentre Catelyn e il resto degli abitanti al di sotto dell’Incollatura, derivano da un ceppo che Martin chiama Andali. E la questione si fa ancora più intricata: Daenerys e gli altri Targaryen non discendono nè dagli Andali nè dai Primi Uomini, loro discendono da Valyria e ne prendono i caratteristici capelli biondo platino. Dorne, nel sud, ha tre differenti matrici. Poi, al di fuori di Westeros, ci sono dozzine di altre nazionalità e razze; su carta risulta molto più semplice evidenziare queste distinzioni.
La serie tv nel gestire tutte queste diversità ha fatto un lavoro notevole. Game of Thrones ha dovuto prendere delle scorciatoie con alcuni personaggi, ma l’attenzione della serie tv nel riprodurre i dettagli ed il “look” generale di Westeros dimostra che, sebbene il singolo personaggio possa non corrispondere alla descrizione che ne viene fatta, viene mantenuto il contesto generale. Eppure è molto difficile. Un esempio può essere Salladhor Saan, il pirata della seconda stagione origiario di Lys, una regione tradizionalmente caratterizzata da abitanti con la carnagione molto pallida. Nello show è stato ingaggiato Lucian Msamati, attore di origini africane. I dettagli dei libri contestualizzano abbastanza da permettere al lettore di avere un quadro molto dettagliato e completo delle differenze etniche della saga. Lo show ha meno spazio per questi dettagli, quindi ha un impatto meno significativo.

Cambiare il sesso con lo stupro

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In due occasioni Game of Thrones ha modificato delle scene di sesso consensiente in scene di stupro. La prima, nel Pilot della serie, quando Daenerys non si trova a sedurre il suo nuovo marito come avviene nel libro ma viene costretta a fare sesso con lui contro la sua volontà. Vale la pena sottolineare che così è molto più realistico rispetto alla quattordicenne seduttrice che viene descritta nel libro, ma rende sicuramente diversa la grande storia d’amore che scoppia tra Dany e Khal Drogo. Più problematica è invece la scena dello stupro di Cersei e Jaime che avviene nella quarta stagione. I due amanti si riuniscono nella season premiere dopo mesi che sono stati separati, ma Cersei afferma di essere andata avanti perchè Jaime ci ha messo troppo tempo a tornare da lei, poi, nel terzo episodio, lui la costringe a fare sesso ai piedi del cadavere di loro figlio. La scena, invece, avviene in maniera più soft nel libro dove Cersei alla fine si concede al fratello. A quanto afferma il regista Alex Graves in un’intervista, la scena doveva risultare più ambigua di uno stupro, ma di certo non è stata percepita in quel modo. Cersei resiste, ma Jaime non cede e questo nuoce a uno dei personaggi più complessi dello show, forse in maniera irreparabile.

Effetto Farfalla

Essendo un articolo scritto mentre la stagione è ancora in corso, questo articolo non può essere esaustivo, anzi, ormai può anche essere considerato datato visto l’avanzamento della quarta stagione.
Su “Oathkeeper“, il quarto episodio della quarta stagione, viene introdotto un nuovo filone narrativo: Bran, i fratelli Reed e Hodor vengono rapiti dai disertori proprio quando Jon Snow è in procinto di marciare verso il castello di Craster; questo è uno sviluppo che è stato creato ad arte per la serie tv. Inoltre uno dei personaggi originali della serie, Locke, ha preso il Nero ed è desideroso di porre fine alla dinastia Stark. In più, nella sequenza finale dell’episodio, la serie offre agli spettatori uno scorcio sulla cultura degli Estranei che perfino i lettori non avevano mai visto.
Questi cambiamenti mettono in evidenza ciò che lo stesso Martin ha definito l'”effetto farfalla”, ossia modifiche che si sviluppano sulla base di cambiamenti precedenti, che creano storyline differenti. Fa parte del lavoro con qualunque trasposizione televisiva: ogni cambiamento e comporta un altro ed un altro ancora, non si può non prendere in considerazione ciò che è stato fatto. Sebbene sia vero che lo show si sta avvicinando ad un punto di ricongiungimento con la saga dei libri, è altrettanto vero che l’effetto farfalla li porterà a vivere scene molto diverse prima che ciò possa realmente accadere.

Vi ricordo di passare nella nostra pagina facebook per ogni tipo di aggiornamento e di visitare le bellissime pagine dedicate a Game of Thrones:

– Game of Thrones – Italy e la loro pagina sui libri A Song of Ice and Fire – Italian Addicted

– Game of Thrones – Italian fans e Game of Thrones – Italian fans Blog

– Nikolaj Coster – Waldau Italia

– Jon Snow The Bastard Italia

– Team Sansa

– Le migliori frasi de “The Game of Thrones”

Fonte

About Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey. Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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7 comments

  1. Jon non può essere più grande di Daenerys se lei è sua zia…

    • Daenerys nei libri (come nella serie) è nata un anno dopo Jon, Rhaegar è molto più grande di Dany e aveva già due figli, quando ha concepito il suo ultimo figlio con Lyanna Stark.

  2. non esistono capitoli con il punto di vista di di Ned!

  3. nel libro dany non è una seduttrice, non con drogo almeno..è lui che in quella prima notte si dimostra gentile (meno nelle successive fono a quando dany non lo cavalcherà)

  4. Anche la morte di Khal Drogo è diversa.. non viene ferito da uno del suo Khalasar, se non ricordo male, ma in battaglia..!

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